L’Uefa questa volta pare voglia fare sul serio e il fair play finanziario potrebbe presto colpire alcuni dei più grossi calibri d’Europa. Gli organi di controlla del ‘governo’ del calcio europeo, presieduto da Michel Platini, hanno infatti messo sotto controllo i bilanci di ben 60 club, tra i quali ci sono anche le società che di più hanno speso negli ultimi anni nelle finestre di calciomercato: Manchester City, Paris Saint Germain e Zenit San Pietroburgo. L’accusa è di sponsorizzazioni gonfiate e per fortuna non coinvolge alcuna società della serie A. Per la maggior parte dei 60 club coinvolti, si tratta di squadre russe, turche e ucraine, che avrebbero ottenuto sponsorizzazioni da società esterne ma pur sempre legate allo stesso proprietario.
L’inchiesta dell’Uefa entrerà nel vivo nei prossimi giorni e club chiamati a chiarire avranno pochissimo tempo per dimostrare la propria buona fede: altrimenti, ci saranno pesanti sanzioni, che vanno da semplici ammende, fino all’esclusione dalle competizioni europee. Per verificare se ci sia stata la violazione dei regolamenti relativi al fair play finanziario, l’Uefa sosterrà una sorta di “stress test”: in poche parole, sarà calcolato quanto il marchio sponsor avrebbe speso per veicolare un messaggio pubblicitario su TV, giornali e new media, piuttosto che tramite un club di calcio. Se saranno individuati importi eccessivi e non giustificabili, scatteranno le sanzioni.
L’indagine sarà condotta da due società esterne che l’Uefa annuncerà a breve: queste saranno chiamate dunque a stabilire i valori di mercato reali delle sponsorizzazioni, oltre a valutare i cosiddetti “intangibles”, basati sul valore del brand e sull’impatto del club nella sua valorizzazione. Nel mirino c’è una delle più discusse sponsorizzazioni di sempre, ossia quella del Qatar veicolata dal PSG in vista del Mondiale del 2022: nei mesi scorsi si è parlato addirittura di corruzione e di un giro di bustarelle per l’assegnazione dei mondiali agli sceicchi. Nei prossimi giorni, dunque, è attesa una dura battaglia, anche perché pare che i club Uefa siano divisi in due correnti: da una parte c’è il nucleo storico costituito da Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco, che auspicano sanzioni esemplari; dall’altro PSG, Manchester City, Monaco e anche il Chelsea, che sono per soluzioni meno drastiche in vista dell’entrata in vigore del fair play finanziario nella sua totalità.
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG